Bruno Tognolini e Giulia Orecchia, Il Ghiribizzo


La parola ghiribizWhatsApp Image 2021-05-26 at 21.01.04zo, secondo Treccani, significa “idea bizzarra e improvvisa, capriccio, fantasticheria: ha sempre dei ghper il capogli è saltato il ghdi fare il giro della regione in bicicletta”.

Secondo Tognolini e Orecchia, il ghiribizzo è ciò che rende la vita colorata, divertente, viva, vera. Ed è una caratteristica propria dei bambini, sopratutto di quelli definiti vivaci. Peccato che spesso maestre, maestri e genitori rimproverino il ghiribizzo, chiedendo ai bambini di stare fermi, composti, calmi.

Un bel giorno il ghiribizzo di Mattia, il bambino protagonista di questa storia, all’ennesimo rimprovero ricevuto si offende, e decide di andarsene; seguono il suo esempio anche gli altri ghiribizzi della città, stufi delle continue lamentele sul loro conto. Ma quando i ghiribizzi si allontanano, Mattia diventa triste e la città diventa grigia: il cambio di registro è immedWhatsApp Image 2021-05-26 at 21.08.39iatamente visibile nel passaggio dalle colorate illustrazioni delle prime pagine a quelle grigie e spente delle successive. Gli uomini camminano a testa bassa, il grigiore domina, e Mattia è spento: a scuola sta zitto, attento, ma non capisce quasi niente, perché “era un po’ triste senza il suo ghiribizzo, e se non c’è l’allegria di capire, non si capisce”. 

La mamma di Mattia a un certo punto non ce la fa più, rivuole il suo bambino vivace, e decide di mettersi in viaggio verso il paese dei Ghiribizzi. Il resto della storia leggetelo da soli, vi dico solo che quando la mamma di Mattia, una giovane donna dai meravigliosi capelli azzurri nel ritratto che ne fa Giulia Orecchia, ritrova il ghiribizzo di suo figlio, per fare la pace acconsente alla sua richiesta di mettersi a ballare: ascoltando questa richiesta, sulle prime alla mamma “venne un po’ da ridere e un po’ da piangere, chissà perché”.

Quando ho letto questa storia con i miei figli, anche a me è venuto un po’ da ridere e un po’ da piangere. Come è bello far uscire fuori la nostra parte bambina, permettere al nostro ghiribizzo di venir fuori e accompagnare per un momento quello dei nostri figli, per guardare il mondo da una prospettiva diversa, non quella solita e adulta di chi sa già come vanno le cose e che chiede di comportarsi bene e rientrare nei canoni prestabiliti (da chi, poi?), ma quella dei bambini per i quali tutto è una sorpresa, e il gusto dell’imprevisto è ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

Questo libretto pubblicato da Motta Junior, è un gioiellino allegorico, poetico e colorato ed è perfetto per una prima lettura autonoma: seduta vicino a Francesco (6 anni), l’ho ascoltato leggere ad alta voce la storia, ho riso, mi sono rabbuiata, e di nuovo ho riso insieme a lui. Il carattere e la grafica seguono l’andamento del racconto rendendolo molto divertente e comprensibile. Si può leggere da soli fin da subito, ma ancor prima di saper leggere è perfetto per condividere un momento di gioia pura tra adulti e bambini!

Bruno Tognolini e Giulia Orecchia, Il Ghiribizzoultima modifica: 2021-05-26T21:23:44+02:00da giuliadibez
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