“Ernest e Celestine” è
Lo scrittore ci racconta come è avvenuto il suo incontro con gli albi della Vincent nel capitolo 31 del libro, intitolato “La mia amica Gabrielle Vincent”. L’ho trovato commovente, quando l’ho letto: in fondo cos’è la letteratura, se non l’incontro tra due persone attraverso un libro? E questo incontro ha dato come frutto prima la sceneggiatura del film da parte di Pennac, poi la stesura del libro per Feltrinelli.
Il libro è strutturato secondo una molteplicità di voci narranti: c’è l’Autore che racconta in terza persona gli avvenimenti, ma ci sono anche i due protagonisti, proprio Ernest e Celestine, che intervengono dialogando con l’Autore stesso. Mio figlio, che ha letto per la prima volta questo libro a 8 anni, l’ha trovata una scelta molto coinvolgente e divertente, infatti è stata la prima cosa che mi ha raccontato, di questo libro.
Ernest è un orso, Celestine è un topo: i loro due mondi non dovrebbero in alcun modo incontrarsi. Infatti, i topi sono terrorizzati dagli orsi, che popolano le storie per bambini nel ruolo dei mostri cattivi; mentre gli orsi, che vivono nel Mondo Di Sopra, disprezzano i topi relegati nel Mondo Di Sotto, considerandoli inferiori. Eppure, accade l’amicizia tra Ernest e Celestine: nasce per caso, non calcolata, ma è più forte della divisione tra i due mondi e resiste alla feroce persecuzione che entrambi devono subire da parte dei propri simili a causa del loro volersi bene. Celestine è una pittrice, e attraverso l’arte raffigura la sua amicizia con Ernest. Nel Processo che chiude il libro, i due saranno chiamati a spiegare le ragioni della loro amicizia, e a smontare uno a uno i pregiudizi che li circondano.
È un libro che si presta a una lettura a molti livelli, e parla ai bambini e agli adulti di temi universali, dell’umanità comune oltre le differenze, della possibilità dell’amicizia anche tra gli esseri più diversi. Consigliata anche la visione del film!