Paola Mastrocola, L’amore prima di noi


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La recensione che segue è opera di Giulia Montemari, una studentessa del Liceo Classico M. Buratti di Viterbo. L’ho avuta dal suo prof, mio carissimo amico, Fabio Lanotte, che ha voluto collaborare in questo modo al taccuino – e ne sono felicissima!

A chi desidera rispolverare la mitologia da una prospettiva più “romantica” consiglio “L’amore prima di noi” di Paola Mastrocola, una raccolta di miti che è stata pubblicata dalla casa editrice Einaudi nel 2018.

La scrittrice, affascinata dalla presenza degli dei nella vita degli uomini antichi, con questo libro vuole avvicinarci a loro e ricordarci il nostro antico legame.

Quando Eros scoccava le sue frecce, nemmeno gli Dei potevano resistere alla forza travolgente dell’amore: si innamoravano follemente di noi umani, e facevano di tutto per tenerci con loro anche dopo la morte, perché per loro la durata limitata della nostra vita era inaccettabile. Al tempo stesso ci invidiavano, perché il poco tempo che abbiamo a disposizione ci permette di apprezzare di più l’esistenza e di vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

“Quel che amiamo in voi è proprio questa struggente impossibilità di restare” così si rivolge Eos, dea dell’aurora, a Titone, l’uomo per cui chiese a Zeus l’immortalità. Venere trasformò il corpo di Adone, principe di Cipro, in anemone, così che potesse continuare a vivere anche sotto un’altra forma. È così che fanno gli Dei quando non c’è più speranza di salvezza per noi. 

Per conquistarci gli Dei cambiavano sembianze. Infatti Zeus per sedurre la principessa fenicia Europa si trasformò in un toro bianco; lei ingannata dalla sua bellezza e docilità si avvicinò e gli salì in groppa, il toro la rapì: “L’amore è rapimento”.

L’amore era un piacere da soddisfare, una caccia, per il Dio Pan; invece era fuga e condanna per la ninfa Siringa che non ricambiava i sentimenti del dio e cercava in tutti i modi di scappare da lui. L’amore del dio era ostinato e anche dopo la trasformazione della ninfa in canneto non la lasciò andare, ma costruì con quegli arbusti uno strumento musicale così da portarla sempre con sé.

La scrittrice racconta anche miti che trattano l’amore tra gli uomini. “L’amore è ombra” per Euridice, che abitava nel mondo dei morti ma continuava ad amare Orfeo pur non potendo stare accanto a lui sulla terra, e lei stessa dice “in questo buio dove non ti vedo e non ti ho, è perfetto amarti. Fare a meno di te è l’amore”. Nella vita reale amare una persona vuol dire anche accettare il distacco, se è per il bene dell’altro.

“L’amore è eccesso” quando ci porta a compiere atti sconsiderati, come Fedra che si uccise quando il figliastro Ippolito venne a sapere dei sentimenti che lei provava nei suoi confronti: questo era un amore sbagliato, impossibile, irrazionale eppure esisteva, perché al cuore non si comanda.

L’amore prima di noi, come abbiamo visto, è un intreccio di cultura e sensibilità che riesce ad arrivare al cuore del lettore. La semplicità con cui è scritto rende facile la comprensione e permette di concentrarsi meglio sui sentimenti che si provano nel leggerlo. 

Queste storie potrebbero sembrare passate e superate, ma ancora oggi l’amore fa parte delle nostre vite e ognuno di noi avrà vissuto una situazione simile a quella di un mito. Nelle situazioni dove ci sono di mezzo i sentimenti non si sa come reagire ma questa raccolta potrebbe aiutarci a capire le sfaccettature dell’amore, le tante forme che assume, che è piacere e sofferenza; insomma è un perfetto manuale sull’amore prima di noi.

 

Paola Mastrocola, L’amore prima di noiultima modifica: 2020-12-01T13:26:27+01:00da giuliadibez
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