S. Tamaro, Rispondimi


rispondimiSusanna Tamaro è una riscoperta recente. Era legata nella mia mente alla prima adolescenza, con i suoi Cuore di ciccia Va’ dove di porta il cuore. Ho iniziato a  leggere finalmente questo suo Rispondimi, che da tempo vedevo nella libreria, e nei ritagli di tempo l’ho divorato.

Tre racconti, tre protagoniste femminili, tre donne diverse eppure accomunate dalla stessa domanda. Tre racconti spietati, che urlano dal fondo dell’umanità ferita dei personaggi lo stesso interrogativo. “Cos’è l’amore?” si chiede Rosa fin da bambina; e a questa domanda tenta di trovare risposta in tutte le tappe della sua vita, raccontate con empatia formidabile dall’autrice.

Partendo dall’amore, tenero e genuino nel suo inizio denso di promesse, Susanna Tamaro ci trascina dentro la miseria umana, la violenza e il male di cui, gratuitamente o anche di proposito, può essere capace ognuno di noi; è proprio dall’illusione del troppo amore che nascono questo male  e questa violenza, tragica e dolorosa. I racconti, in prima persona, ci portano dentro la mente, i pensieri e le emozioni dei protagonisti: un inferno di dolore e di solitudine, di incomunicabilità, nel quale però filtra una luce, come uno spiraglio di speranza, seppur tenue.

Michele, Anna, Rosa, Saverio, i volti e le storie dei protagonisti entrano nel cuore e ci restano, tanto che posso fare mia la loro domanda e la loro richiesta, rivolta sempre a un unico interlocutore.

L’interlocutore è quel Dio taciuto, negato, nascosto, odiato o amato, invidiato, che sta sotto la trama, anche quella più misteriosa, di ogni esistenza: rispondimi.

S. Tamaro, Rispondimiultima modifica: 2018-04-21T09:46:55+02:00da giuliadibez
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